
02 Ott I 12 ERRORI PIÙ FREQUENTI DI UN INVESTITORE
Hai mai sentito parlare di bias cognitivi? Che tu li conosca o meno, posso assicurarti che hanno un impatto rilevante sulla tua vita. E’ tempo di prenderne consapevolezza.
“Giudizi che non corrispondono necessariamente alla realtà, sviluppati sulla base dell’interpretazione delle informazioni in possesso, che portano dunque ad un errore di valutazione o mancanza di oggettività di giudizio.“
Tradotto, i bias cognitivi rappresentano il modo con cui il nostro cervello distorce la realtà. La domanda a questo punto è: perché diamine lo facciamo?
Il nostro cervello è bombardato ogni giorno da centinaia di migliaia di input sensoriali e per far emergere i segnali (soprattutto i segnali di pericolo) dal rumore di fondo, ha imparato, nel corso dei millenni, ad adottare alcune scorciatoie mentali.
E Nella Finanza?
L’investitore finanziario si trova spesso a prendere decisioni importanti le cui conseguenze incidono profondamente sia sulla gestione del proprio patrimonio che, più in generale, sul proprio benessere individuale. Tuttavia, la ricerca scientifica ha ampiamente dimostrato che la razionalità e la bontà delle decisioni finanziarie (e non solo) è quasi sempre minacciata da numerosi errori cognitivi che la nostra mente compie in modo sistematico e automatico.
ECCONE ALCUNI DEI PIU’ POTENTI LEGATI AL MONDO DEI MERCATI
-1. Eccessiva sicurezza (overconfidence): consiste nell’essere troppo sicuri di sé e delle proprie capacità e conoscenze.
-2. Errore di Conferma: consiste nel dare maggiore peso alle conferme dei proprio punti di vista, tralasciando quello che contraddice.
-3. Giudizio retrospettivo: ragionare sul fatto che un evento fosse prevedibile nel momento in cui è stata presa la decisione, mentre lo si poteva capire solo dopo.
-4. Home bias: preferire gli investimenti in zone o settori più vicini al nostro paese o al lavoro che si svolge.
-5. Illusione del controllo: pensare di “controllare” o molto spesso avere la palla di cristallo per fenomeni che per loro natura sono incontrollabili (l’andamento di un determinato titolo ad esempio)
–6. Rimpianto: il rammarico di aver preso una scelta errata.
-7. Status quo bias: consiste nella decisione di non effettuare cambiamenti nelle situazioni di investimento, senza modificare mai nulla nonostante mercati, tecnologie e azienda siano cambiati.
-8. Affetto: farsi condizionare nelle scelte di investimento utilizzando il livello affettivo.
-9. Ancoraggio: legare le proprie valutazioni su valori che purtroppo non rispecchiano più la realtà ma a dati passati e storici.
-10. Disponibilità: effettuare le scelte in base alle informazioni che si hanno a disposizione anche se spesso non rilevanti e complete.
-11. Avversione alle perdite: Provare maggiore dolore per una perdita rispetto meno piacere per un guadagno.
-12. Errore di attribuzione: il classico fenomeno del “merito mio quando le cose vanno bene, colpa degli altri quando le cose vanno male”.
È POSSIBILE CORREGGERE QUESTI BIAS?
Una consulenza basata su un rapporto di fiducia tra intermediario e investitore, che ha l’obiettivo di promuovere il benessere, permetterà la costruzione di una proposta d’investimento conforme agli obiettivi e necessità del cliente.
Affidare ad un esperto terzo, la gestione del proprio patrimonio che ci aiuti , evitando gli errori ed punto di intervenendo con tecniche di training che vanno sotto il nome di tecniche di debiasing (letteralmente, rimozione del bias). Attraverso l’impiego di tali tecniche è possibile ridurre al minimo l’influenza dei bias a prendere decisioni razionali e concrete per la protezione e la crescita del patrimonio.
Buona salute finanziaria.
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